Maiolica

I materiali

Maiolica

Prodotto ceramico formato da terracotta rivestita di smalto stannifero, e il cui nome sembra possa derivare dall’isola di Majorca nelle Baleari al centro dei traffici con l’Oriente islamico nel periodo di dominazione della penisola iberica.
La vera e propria maiolica si ha quando il biscotto (già cotto a 1300 gradi) viene ricoperto di uno smalto stannifero, vetroso ma opaco, un composto detto “fritta” e calcino.

Dopo tale immersione e una breve asciugatura, lo si rimette nel forno per una seconda cottura che non supera i 900 gradi di calore. La decorazione con i colori in grado di resistere al fuoco, avviene prima di questa seconda cottura in cui non è più soltanto lo smalto che si fonde e si amalgama con la superficie porosa del biscotto, ma la stessa cosa avviene ai colori, i quali si fondono e amalgamano con il rivestimento di smalto.

“Sancta Mater Dei” – Minghetti

Epoca: Primi ‘900

Acquasantiera – Chini

Epoca: 1923

Albarello – Faenza

Epoca: XVIII sec.

Albarello – Venezia

Epoca: XVII Sec.

Albarello Bassano

Epoca: XVII Sec.

Ampollina – Melandri

Epoca: Anni '50

Calamaio – Manifattura di Signa

Epoca: Primi ‘900

Centrotavola – Ginori

Epoca: Ultimo decenni dell'800

Centrotavola Robbia – Gualdo Tadino

Epoca: 1925-1938

Coppia di albarelli – Cantagalli

Epoca: 1890

Coppia di vasi – Minghetti

Epoca: Primi '900

Coppia piastrelle – Galileo Chini

Epoca: 1906-1920

Coppia vasetti – Melandri

Epoca: Anni '50

Coppia vasi – Ginori

Epoca: Ultimo IV dell'800

Damina con ventaglio

Epoca: Metà del '900

Damina-campana – Francesco Nonni

Epoca: 1921 - 1923